Perché gattidicenere?

Nel Medioevo i gatti non avevano un’ottima reputazione. Questo felino oggi molto amato era spesso visto come reincarnazione del diavolo, tanto che ad un certo punto nella storia gli fu attribuita una metafora veramente terribile: il modo in cui il gatto gioca con il topo prima di ucciderlo venne paragonato al comportamento del demonio nei confronti del peccatore. Si pensava inoltre che le streghe avessero il potere di trasformarsi in gatti, e sappiamo bene come le streghe erano viste nel Medioevo. Come se non bastasse, in aggiunta a queste ignobili considerazioni, si aggiungeva la credenza che questi felini fossero degli animali eretici e satanici con poteri soprannaturali. Così un animale del tutto inoffensivo e senza colpe si trasformò in un motivo di terrore, tanto da essere oggetto non solo di ogni tipo di violenza, ma anche di persecuzioni.

La storia ci narra che nell’Europa medievale, soprattutto in Francia, per esorcizzare ogni male, fosse pratica comune catturare decine e decine di gatti, per poi gettarli in sacchi, secchi o barili da bruciare sul fuoco, causandone così la morte. L’antropologo e folklorista James Frazer racconta che la popolazione era solita raccogliere le braci e le ceneri che si ricavavano da questi grandi falò celebrando la credenza secondo cui esse scacciassero il male e portassero fortuna.

gattidicenere Edizioni nasce dall’idea che alcuni di questi poveri gatti siano sopravvissuti a questo massacro, tronfi e fieri di esserne usciti vivi, ma ricoperti della cenere di quel significativo falò e quindi estremamente fortunati. Gatti di cenere siamo noi, persone che hanno affrontato il fuoco della vita, ma che ne sono uscite vittoriose grazie all’arte contenuta nelle pagine che speriamo di pubblicare. E la fortuna dei gatti di cenere vorremmo averla noi nell’intraprendere questo nuovo percorso all’interno del mondo editoriale.

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